Torna in formato dc horror compact, la doppia miniserie Basket full of heads e Refrigerator full of heads.
Non potremo mai ringraziare abbastanza Panini per aver portato in Italia questo formato, che ad una cifra irrisoria ci fa leggere storie interessantissime. Vista l’enorme offerta di fumetto americano, questa operazione che sembra avere un certo riscontro, restutisce al fumetto la sua natura popolare.
Fatta questa doverosa promessa passiamo alle considerazioni sulle due miniserie.
Ovviamente senza spoiler!

Una breve sinossi
Sud degli Stati Uniti, anni 80. La giovane June Branch è intrappolata su un’isola con quattro criminali. Questi hanno assaltatato la loro casa, per una ragione apparentemente misteriosa e inspiegabile. Nel farlo hanno appena rapito il suo ragazzo un poliziotto alla prime armi… Ma non tutto è perduto: June ha a disposizione un’antica arma vichinga con il potere di lasciare in vita le teste che mozza! Cosa accadrà dopo è tutto da scoprire. Refrigerator Full of Heads nè è invece il sequel, suppur scritto e disegnato da autori diversi.

Le nostre impressioni
Partiamo da Basket full of heads, scritta da Joe Hill (mente dietro collana DC Hill House) con i disegni dell’italianissimo Leomacs. La storia si attesta sicuramente su un horror splatter, con contaminazioni mitologiche e fantasy. La narrazione è fortemente debitrice del genere slasher, ma si mantiene comunque entro i “confini narrativi” del genere crime. Risulta dunque molto godibile e avvincente dall’inizio alla fine non annoiando mai, grazie ad un ritmo incalzante e leggero.
Un complesso grafico davvero ottimo, è reso bene nonostante il formato economico dell’edizione compact. Leomacs dimostra di essere a grande agio con lo stile narrativo a stelle e strisce, dopo la lunga militanza bonelliana. Il suo tratto è molto gradevole, ricco di dettagli si presta bene con le tonalità splatter.
La storia quindi, pur essendo assurda nellle premesse e nello svolgimento, e ricoprendoci di sangue non scade nel grottesco. Anzi sul finale, troviamo una protagonista tridimensionale, che compie una vera metamorfosi. Una maturazione che gli permetterà di comprendere come il mondo non si divida tra bianco e nero, tra bene e male. Ma che anzi vi sono infinite scale di grigio.
Diverso è refrigerator full of heads. La storia che riprende ed espande quanto raccordato nella prima miniserie, ma con toni decisamente più sopra le righe e a tratti assurdi. Ma Rio Youers alza l’asticella dello splatter e dell’assurdo, sacrificando la profondità narrativa sull’altare di un horror che diventa qui si grottesco. Ciò non significa che non sia godibile, ma sicuramente è più leggero.

Tirando le somme
Non una storia memorabile o particolarmente originale. Sicuramente divertente, leggera e a tratti assurda. Ma volete una lettura senza troppe pretese da leggere sotto l’ombrellone o in montagna, il formato e la storia sono perfetti.


