Fly Me to the Moon – Le due facce della Luna – Una brillante commedia romantica

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Lo confesso, non sono un grande amante delle commedie romantiche. Dunque, avvicinandomi alla visione di questo Fly Me to the Moon, le aspettative erano abbastanza basse. Il cast era comunque notevole: Scarlett Johansson su tutte, ma anche Channing Tatum, Woody Harrelson. Siamo rimasti tuttavia positivamente impressionati dalla visione, quindi siamo contenti di potervi parlare dell’ultima fatica di Greg Berlanti !

Una breve sinossi

Fly Me to the Moon: Le due facce della Luna, è una storia ambientata negli anni ’60, durante la corsa allo spazio tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica.
Assunta per rilanciare l’immagine pubblica della NASA, Kelly Jones (Johansson), ragazza prodigio del marketing, si scontrerà con Cole Davis (Tatum), direttore del programma di lancio, creando scompiglio nel suo già difficile compito. Quando la Casa Bianca ritiene che la missione sia troppo importante per fallire, Kelly Jones viene incaricata di inscenare un finto sbarco sulla Luna come piano di riserva. A quel punto il conto alla rovescia inizia davvero…

Le nostre impressioni

Il film non si prende troppo sul serio e questa è la sua forza. Si gioca sul labile confine tra il serio e il faceto, facendo leva sui contrasti tra i caratteri opposti dei due protagonisti. A tratti il film prova anche a toccare note un po’ più serie e drammatiche, ma lo fa sempre con il giusto piglio, senza mai cercare una drammaticità che male si sarebbe sposata con i toni leggeri del film.

Fly Me to the Moon, evidentemente, trae dunque la sua forza dalla sua capacità di prendersi gioco in modo intelligente di tanti temi, facendo ridere e riflettere allo stesso tempo. Infatti, attraverso personaggi volutamente macchiettistici, si muove una nemmeno tanto velata critica a taluni meccanismi del potere quasi mai limpidissimi. Il dipartimento di Stato Americano e la presidenza Nixon sono l’oggetto delle critiche più feroci. Siamo infatti negli anni della fase calda della guerra fredda, nel bel mezzo della guerra del Vietnam, ciò che conta è che l’America batta i comunisti, nient’altro.

Tra il serio e il faceto

Partendo da quella che sembra una presa in giro dei tanti complottismi legati all’allunaggio, si finisce invece con il riflettere su cosa sia la verità e su come questa venga sacrificata sovente nel nome dell’interesse nazionale. Dunque, tra una risata e l’altra, Fly Me to the Moon finisce anche con il far riflettere, cosa se vogliamo, non banale viste le premesse del film. Certi significati vanno ovviamente letti tra le righe, ma ci sono davvero tanti spunti. Si parla di lobbying, necessario per ottenere i finanziamenti necessari alla corsa allo spazio. A proposito di denaro, si parla di come storicamente gli Stati Uniti sfruttarono la pubblicità per ottenere un coinvolgimento generale della popolazione nella corsa allo spazio. Infatti, sin dal celebre discorso di Kennedy sulla nuova frontiera, che dal West si spostava allo spazio, il tema corsa alla Luna entrò nel dibattito pubblico statunitense con una certa prepotenza.

Un giusto mix ma con un grave difetto

Il film si basa su un giusto compromesso ed equilibrio tra elementi diversi. Troviamo una buona regia di mestiere di Greg Berlanti, una colonna sonora variegata di classici degli anni ’60 che creano la giusta atmosfera. Inoltre, abbiamo una bella fotografia colorata e dal giusto tocco vintage, con una ricerca importante dell’abbigliamento e delle ambientazioni d’epoca. A ciò si aggiungono delle ottime prove attoriali da parte di tutto il cast.

I personaggi per quanto calati in un contesto comico, hanno una loro tridimensionalità. Channing Tatum e Scarlett Johansson interpretano due personaggi drammatici, tormentati dai fantasmi di un passato drammatico. Nel corso del film avranno una loro traiettoria di evoluzione interessante, imparando a convivere con i propri scheletri nell’armadio.

Il difetto più importante di questo film, che resta comunque godibile, è senza dubbio la durata eccessiva, che ci fa soffrire un po’ soprattutto verso i 2/3 del film. In fase di montaggio bisognava tagliare qualcosa.

Tirando le somme

Una commedia romantica leggera, ma godibile anche per chi non ama particolarmente questo genere di film. Promossa!

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