Rebel Moon parte 1: la recensione !

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Rebel Moon diretto e scritto da Zack Snyder, pesca da vari franchise per costruire un universo narrativo fantascientifico dal grande potenziale, essendo molto variegato e ricco al suo interno, seppur non originalissimo. Spicca una protagonista femminile dirompente che ruba la scena al resto dei personaggi forse un po' troppo abbozzati. Un primo capitolo che mette molta carne al fuoco ma che pone ottime basi per ciò che verrà dopo.

Grazie agli amici di Netflix Italia abbiamo avuto modo di vedere in anteprima Rebel Moon, scritto e diretto da Zack Snyder. Originariamente ideato per il franchise di Star Wars, Rebel Moon si è poi trasformato in un progetto assestante. Oltre al sequel Rebel Moon – Parte 2: la sfregiatrice che verrà distribuito dal 19 aprile 2024, è stato annunciato lo sviluppo di un videogioco basato sul film, insieme ad un corto metraggio animato e un romanzo a fumetti. Ecco dunque le nostre impressioni sul primo capitolo !

Rebel Moon: Sofia Boutella as Kora in Rebel Moon. Cr. Clay Enos/Netflix © 2023

Una breve sinossi

“Quando una colonia ai confini della galassia si trova minacciata dagli eserciti del tirannico reggente Balisarius, invia una giovane donna dal passato misterioso a cercare guerrieri dai pianeti vicini per aiutarli a prendere posizione.”

Rebel Moon parte 1

Il film non è originalissimo, anzi. Rebel Moon si caratterizza per essere la fusione di idee prese da diversi universi narrativi, generi filmici ed epoche storiche. La sensazione di già visto è però ben bilanciata dalla capacità di amalgamare elementi apparentemente antitetici, in un universo narrativo abbastanza coerente.

Vi sono chiari riferimenti alla storia romana, con la figura del Senato e di Belisario, storico generale romano che combatté nelle guerre greco gotiche del quinto secolo d.C. sotto Giustiniano. Ma allargando lo sguardo possiamo dire che le ispirazioni sono molteplici. Sicuramente il franchise più prossimo è quello di Star Wars, ma visto quanto detto nelle premesse non c’è da stupirsi. In generale però i riferimenti e le ispirazioni sono tantissime, persino troppi a volerle elencare tutte.

L’universo narrativo costruito da Snyder si caratterizza dunque per una grande varietà al suo interno, sia dal punto di vista dei biomi che delle ambientazioni. Si passa da un western fantascientifico, a scenari che ricordano la tentacolare Honk Kong. Anche le diverse razze aliene sono molto variegate e esteticamente accattivanti. Non mancano inoltre contaminazioni di creature più tipicamente fantasy.

Centrali sono ovviamente i villain, incarnati da un impero oppressore e sanguinolento, che ha smarrito la retta via. Insomma la classica reintepretazione dei malvagi in stile nazifascista tanto cara ad Hollywood. Anche qui nulla di nuovo sotto il sole.

Rebel Moon: Ed Skrein as Atticus Noble in Rebel Moon. Cr. Chris Strother/Netflix © 2023

Tanta carne al fuoco

Rebel Moon parte 1 ha come compito principale quello di mostrarci questo nuovo universo narrativo. Il punto è che nel due ore abbondanti vengono condensate davvero molte informazioni. C’è tanto da digerire ed è richiesta una discreta attenzione per capire i fondamentali del nuovo universo narrativo. Su alcuni temi si finisce con il tornare più volte per permettere allo spettatore di entare a pieno nei fatti.

Per raccontarci la storia che precede i fatti narrati o il passato della protagonista si fa ampio utilizzo dei flashback. Nulla di male in tal senso, ma il modo in cui vengono introdotti, ovvero tramite il dialogo tra due personaggi, è a tratti leggermente forzato.

Più nello specifico però, la caratterizzazione data alla protagonista, le sue motivazioni e i suoi legami è notevole, anche se pure in questo caso non originalissima. Non si può dire lo stesso degli altri coprotoganisti, arruolati nel corso del film, la cui caratterizzazione è in alcuni casi a malapena tratteggiata. Insomma se la protagonista è davvero cazzuta e quindi promossa, sono sicuramente rimandati tutti gli altri personaggi di contorno, soprattuto il contadino la cui utilità viene messa in dubbio nel film stesso (chi vedrà capirà).

Nonostante ciò c’è da gioire. Questo perché finalmente in Rebel Moon abbiamo una protagonista femminile ben scritta, con una sua dignità e forza, anche un po’ politicamente scorretta.

Rebel Moon: (L-R) Sofia Boutella as Kora and Michiel Huisman as Gunnar in Rebel Moon. Cr. Chris Strother/Netflix © 2023

Tematiche trattate

Le tematiche toccate sono le più classiche e universali, ma anche per questo mai banali o desuete. La resistenza del debole contro il più forte, la leicità della resistenza contro un governante tirannico, la vendetta contrapposta alla giustizia. Ma sopratutto sicuramente la tematica più interessante, la capacità dell’oppressore di trasformare una parte delle sue vittime in strumenti di potere, volti a pepretare nuova violenza. La vittima che attraverso un processo di indottrinamento diventa a suo volta carnefice, strumento nelle mani di chi con la forza vuole spazzare via qualsiasi forma di resistenza al suo dominio. Insomma una riflessione anche abbastanza profonda sui totalitarismi vecchi e nuovi.

Rebel Moon: (L-R) E. Duffy as Milius and Staz Nair as Tarak in Rebel Moon. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Comparto tecnico e prove attoriali

La gestione dei tempi del film non è delle migliori. Il montaggio fa si che la parte centrale se ne vada tutta per l’arruolamento dei vari protagonisiti. Si notano vistosi stacchi tra una sezione e l’altra, e se ad alcuni personaggi viene dedicato relativamente troppo tempo per introdurli, con sequenze di dubbia utilità, ad altri forse ne viene dato troppo poco.

In generale Rebel Moon comunque ci presenta il solito Snyder, che il pubblico odia o ama senza mezzi termini o soluzioni di compromesso. C’è tanta epicità, rallenty, scene pompose e una discreta quantità di splatter.

Tutti gli elementi sovracitati sono però tenuti insieme da una buona computer grafica e una regia di mestiere, che fanno si che il film dal punto di vista visivo sia molto godibile. Tuttavia sul piccolo schermo sfortunatamente non renderà come avrebbe reso in sala. A quanto detto sin’ora si aggiungono dei costumi ben realizzati e un comparto musicale di livello, che non sovrasta mai la narrazione come a volte è successo in altri film di fantascienza.

Di fronte ad un livello recitativo generale discreto, emergono due prove attoriali di livello. Quella di Sofia Boutella nei panni di Kora ovvero la protagonista, e quella di Ed Skrein nei panni del villain principale. Entrambi rappresentano un cast azzeccatissimo e le due punte di diamante del film.

Rebel Moon: (Featured) Ray Fisher as Bloodaxe in Rebel Moon. Cr. Clay Enos/Netflix © 2023

Rebel Moon conclusioni

Una prima parte certamente non perfetta ma promossa. Le basi ci sono, ma va detto ci troviamo di fronte ad una pietra ancora grezza, la seconda parte servirà a smussarla e levigarla. Solo allora capiremo se ci troviamo di fronte ad un diamante, ad un rubino o ad uno zircone senza valore. In ogni caso noi ve ne consigliamo la visione in quanto comunque intrattenente e con delle sequenze d’azione davvero interessanti. Se foste curiosi sulla resa visiva invece, vi lasciamo qui il link al trailer. Alla prossima recensione e mi raccomando continuate a seguirici su Comics Nerdc!

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