Yomi No Tsugai – La nuova serie dall’autrice di Fullmetal Alchemist

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In Breve...

Yomi No Tsugai presenta un forte potenziale. Nonostante il tema fraterno ricorrente, che tra l'altro non dispiace affatto, si discosta e differenzia dalle altre opere della Sensei e riesce a farlo in maniera originale e per nulla scontata. Il tratto del disegno rimanda poi, come sempre, ad una certa unicità e iconicità. Il primo volume dell'opera, dunque, è assolutamente approvato.

Yomi No Tsugai è un manga scritto e disegnato dalla brillante mente creativa di Hiromu Arakawa, già madre del celebre capolavoro di successo che prende il nome di Fullmetal Alchemist. Entrambe le opere dell’autrice sono edite in Italia dalla Planet Manga.

Foto di @anerddiary su Instagram

La trama

Un giorno di sedici anni prima, in un villaggio sperduto nei boschi, dove il tempo sembrava essersi fermato e la vita scorrere tranquilla, nascevano due bambini, separati dal giorno e dalla notte: due gemelli. Yomi No Tsugai narra la storia di un giovane la cui vita viene sconvolta da una terribile verità: forse il villaggio sereno in cui vive non è poi così pacifico come crede.

Yuru è un giovane ragazzino di appena sedici anni che vive in un remoto villaggio rurale all’apparenza tranquillo, in cui non accade quasi mai nulla di esaltante. Proprio per questo motivo, molti giovani della sua età si preparano per lasciarlo e raggiungere quello che definiscono come “il mondo di sotto”. Posto, questo, in cui chi va non torna più indietro. Tuttavia, Yuru rappresenta l’eccezione alla regola. Nel luogo da cui tutti vogliono fuggire, egli preferisce restare. Per quale motivo? Per una promessa.

Sin dalle prime battute ci viene mostrata la sorella di Yuru, Asa, dietro delle sbarre di una prigione sotterranea. Il motivo sembra essere ignoto, tuttavia, Yuru è convinto che sia per il suo bene. Perchè questo è ciò che gli hanno fatto credere. Ma sarà davvero così?

La vicenda prende una piega completamente diversa quando, tutto d’un tratto, il villaggio viene preso di mira ed attaccato da degli invasori, accompagnati da forze aeree in abbondanza ma non solo. Questi individui hanno al loro fianco dei potenti alleati: gli Tsugai.

Dopo un primo attimo di spavento, Yuru riesce a scappare dai campi in cui si trovava al momento dell’attacco per raggiungere la sorella Asa. Tuttavia, quando arriva sul posto, questa viene uccisa da una giovane, dall’aspetto pressoché identico al suo, la quale rivela di essere la sua vera gemella.

L’anziana Yamaha, capo del villaggio, ordina a Dera, suo uomo di fiducia, di portare Yuru in salvo nel mondo di sotto. Così, dopo essere fuggiti insieme, Yuru invoca i venerabili Sayu su comando di Dera. Solo così potrà ottenere i suoi Tsugai, denominati destra e sinistra. Ma cosa sono gli Tsugai? Si tratta di creature soprannaturali non visibili ad occhio nudo da chiunque e classificabili in diverse tipologie. Alcuni, dall’animo buono, vivono pacificamente insieme agli esseri umani, altri invece, dalla natura malvagia, possono spingere i propri padroni a commettere azioni malvagie.

Una volta raggiunto il mondo di sotto, Yuru, Dera e i due Tsugai incontrano Hana, una giovane ragazza il cui arrivo a quell’ora e in quel posto era stato concordato in precedenza. Tuttavia, questa viaggia su un automobile, mezzo inesistente nel mondo in cui fino ad allora si erano trovati. Questo perchè il mondo di sotto è, in realtà, il nostro mondo, il mondo moderno. Un mondo fatto di tecnologie e innovazioni di cui però Yuru non sa nulla.

Tutti insieme si rifugiano in una casa. Dera e Hana si fingono marito e moglie e Yuru si finge figlio della coppia. Tuttavia, nonostante la raccomandazione dell’anziana Yamaha sia stata quella di nascondersi e non farsi trovare, scorre in Yuru una forte necessità, quella di scoprire la verità. Perchè i suoi genitori se ne erano scappati nel mondo di sotto abbandonando solo lui in quel villaggio? Perchè sua sorella Asa era ritornata per distruggere tutto ed uccidere le persone che ci vivevano? Tutti questi quesiti tormentano la tranquillità del giovane Yuru, tanto da spingerlo alla ricerca, solitaria e imprudente, dei suoi “nemici”. Riuscirà a trovare sua sorella Asa? Siamo sicuri che sia dal lato dei buoni?

Legame fraterno: una storia che si ripete

Come sopraesposto, Hiromu Arakawa è conosciuta in tutto il mondo per una delle opere più famose nel panorama manga e anime: Fullmetal Alchemist. Quest’ultima è la storia di due giovani fratelli che, uniti da una forte dolore per la morte della propria madre, tentano di riportarla in vita attraverso i poteri dell’alchimia. Tuttavia, la trasmutazione non procede come previsto ed entrambi i fratelli perdono parti del proprio corpo: Edward solo una gamba, mentre Alphonse l’intero corpo. Nel tentativo di riportare in vita l’anima di Alphonse, Edward sacrifica il proprio braccio destro per legare l’anima del fratello a un’armatura, facendosi poi sostituire gli arti perduti con delle protesi meccaniche. Insieme, poi, si mettono alla ricerca di una pietra preziosa conosciuta per le proprie capacità di annullare gli effetti della trasmutazione, in modo da riottenere i propri corpi originali.

Come si evince dal breve riassunto della trama, anche Fullmetal Alchemist è una storia d’amore tra due fratelli tormentata. Nonostante presenti forti differenze e similarità difficili da cogliere, vista la brevità di questo primo volume, si può scorgere sin da subito l’importanza che l’autrice attribuisce alla relazione tra i due giovani. Yuru appare devoto a sua sorella sin dal principio, mostrando risentimento verso chi gli propone di abbandonare il villaggio. Asa, una volta ritrovato il fratello, si dimostra felice che fosse vivo, tanto da finire in lacrime dopo tanti pensieri negativi a riguardo.

Nonostante sia ancora presto per dirlo, non ho potuto che notare questa somiglianza e questa ricorrenza che, col tratto della sensei Arakawa, rende tutto ancora più magico.

Conclusioni

Yomi No Tsugai presenta un forte potenziale. Nonostante il tema fraterno ricorrente, che tra l’altro non dispiace affatto, si discosta e differenzia dalle altre opere della Sensei e riesce a farlo in maniera originale e per nulla scontata. Il tratto del disegno rimanda poi, come sempre, ad una certa unicità e iconicità. Il primo volume dell’opera, dunque, è assolutamente approvato.

Spero possa piacere a voi come è piaciuto a me. Grazie per aver letto fin qui. Alla prossima!

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