Predator il giorno del cacciatore: la recensione

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Predator il giorno del cacciatore costruisce una storia davvero convincente e piacevole alla lettura. Ed Brisson, lancia alla grande la nuova serie Marvel comics dedicata a Predator, con una storia ben collegata ai film della saga e comprensibile anche ai nuovi lettori. Una racconto che ruota intorno ad una ossessione che si fa scopo di vita per la nostra protagonista Theta. Scorrevole, ricca di scene d'azione e di splatter vi terrà incollati fino all'ultima pagina, nell'attesa dell'inevitabile scontro finale.

Grazie a gli amici di Panini Comics, abbiamo avuto modo di leggere Predator il giorno del cacciatore. Primo volume che racchiude i primi sei albi della nuova serie scritta da Ed Brisson per Marvel Comics, nuova titolare dei diritti del franchise di Alien e Predator, dopo la trentennale gestione da parte di Dark Horse Comics. Quali sono le nostre prime impressioni? Ci avrà convinto? Scopriamolo insieme!

Gli Autori di Predator il giorno del cacciatore

Ed Brisson canadese, ha niziato la sua carriere con MURDER BOOK un fumetto inzialmente autoprodotto e poi lanciato da Image Comics. Ma la sua notorietà era iniziata nel 2012 quando aveva scritto COME BACK, una storia thriller che coinvolgeva anche i viaggi nel tempo. Sempre per Image ha scritto SHELTERED, THE FIELD, THE MANTLE e THE VIOLENT. Ha inoltre scritto BEYOND THE BREACH per After Schock e per BOOM! Studios titoli quali SONS OF ANARCHY e THE LAST CONTRACT, quest’ultimo recenemente pubblicato da Saldapress. Per DC sta scrivendo la nuova serie di BATMAN INCORPORATED e THE BRAVE AND THE BOLD: STORM WATCH. Per Marvel ha scritto DEAD MAN LOGAN, GHOST RIDER; THE NEW MUTANTS e ovviamente PREDATOR. –Kev Walker è un disegnatore e illustratore inglese. Come molti coetani connazionali, ha iniziato la sua carriera sulla rivista 2000 AD, realizzando titoli quali JUDGE DREED, JUDGE ANDERSON, FUTURE SCHOCKS e ROGUE TROOPER. Ha inoltre illustrato carte per Magic e Warhammer. Ha avuto una breve collaborazione con DC sulle pagine di HELLBALAZER. Mentre per Marvel ha realizzato serie quali WOLVERINE, AVENGERS, VENOM, GUARDIANS OF THE GALAXY, MARVEL ZOMBIES, BLACK PANTHER e ovviamente PREDATOR. – Frank d’Armata statunitense ha una carriera davvero stermianata, come colorista, disegnatore e copertinista. Ha lavorato su GEN13, per Dc su TOTAL JUSTICE e con Marvel impossibile non citare titoli di punta quali AVENGERS BEYOND, DAREDEVIL, MOONKNIGHT, ALIENS.

Il Formato

Un volume cartonato 17×26 di 160 pagine a colori al prezzo di 21 euro. Un formato sicuramente prestigioso, ma non economico. Ottimo per le librerie un po’ meno per i portafogli. Nello stesso formato vengono proposte serie come Alien o Spawn, dunque la strada in tal senso sembra tracciata. Inoltre ci sarà una variant realizzata da Dell’Otto, come per alien vol 1 al prezzo di 29 euro.

Com’è questo Predator?

Allora la storia è molto convicente. Abbastanza lineare e semplice da seguire nel suo svolgimento, ha almeno un paio di colpi di scena interessanti. Si prende il suo tempo per sviluppare adeguadamente la protagonista, e le motivazioni della sua vendetta. Per farlo ricorre ad una narrazione non lineare, con dei flashback che interrompono il flusso del racconto, approfondendo quanto ha portato a gli sviluppi attuali. Leggendo non ci si annoia mai, non essendoci particolari punti morti. Alle scene di azione splatter si alternano quelle introspettive, senza passaggi eccessivamente bruschi. Abbiamo trovato leggermente frettoloso solamente lo scontro finale, che rappresenta il punto di arrivo di un climax costruito lungo tutti e sei gli albi. Ritroviamo tutti i cliché del racconto fantascientifico con vari riferimenti ai film della saga, proiettando gli eventi trent’anni nel futuro, in un’epoca in cui i viaggi di esplorazione spaziale con flotte umane sono ormai all’ordine del giorno.

Fin dove può spingerti un ossessione?

Se pur il tema della tragica dipartita dei genitori è vecchio quanto l’uomo e nei fumetti da Spider-Man a Batman gli esempi non mancano, in questo Predator la tematica è comunque resa accattivante. Il dover vendicare i genitori, diventa una vera ossessione per la protagonista, che trascorre i quindici anni successivi alla prematura dipartita dei genitori, dando la caccia al loro assassino. Il concetto di predatore e preda si ribaltano, in una storia lavora molto sull’introspezione, portandoci a riflettere su cosa ci spinge ad andare avanti ogni giorno, a lottare e a non arrenderci. Scopi a volte nobili, altre volte meno…

Il dolore che consuma

La nostra protagonista è ormai sola, il suo unico rapporto umano è ormai quello con l’intelligenza artificiale della sua navicella. Theta ha sviluppato al fianco di un ossessione per i Predator, una vera e propria misantropia che la porta a percepire qualsiasi altro individuo anche della sua stessa specie, come un potenziale ostacolo alla sua caccia. Ciò la porterà a scontrarsi con i membri della compagnia per cui un tempo lavoravano i genitori, interessata non tanto a salvare la nostra protagonista, bensì alle informazioni da lei acquisite in quindici anni di peregrinaggi nello spazio. Una domanda tuttavia rimane sullo sfondo per tutto il racconto. Se Theta dovesse riuscire a sconfiggere la sua nemesi, saprà andare avanti o la sua ossessione non avrà fine? In altri termini, c’è vita oltre il baratro?

I disegni

I disegni di Kev Walker imprezziositi dalle chine di Frank d’Armata sono perfetti. A metà tra il cartonesco e il realistico, catturano al meglio le scene d’azione ricche di splatter. Le anatomie, anche quelle più complesse sono sempre rispettate. Molto ricercata è la caratterizzazione grafica della protagonista, dal taglio dei capelli alle cicatrici, in grado di comunicare anche senza baloon, attraverso i diversi sguardi sempre carichi di pathos. Ottimamente disegnati anche i Predator mai facili da rendere su carta senza risultare goffi. Il risultato è uno stile pulito e moderno, che ben si sposa con la fantascienza perché comunque ricco di dettagli. Walker riesce inoltre a rendere molto bene anche le scene all’aperto, caratterizzati da biomi molto variegati e a rendere abbastanza riconoscibili anche i personaggi secondari. Menzione d’onore per le navicelle spaziali disegnate magistralmente.

Predator conclusioni

Avvincente, carico d’azione, scorrevole eppure drammatico e tagliente. Un grandissimo esordio per Predator in casa Marvel. Consigliato ? Assolutamente si. Siamo convinti che sia vecchi che nuovi fan lo ameranno follemente. Come direbbero i nostri amici americani “It goes down easy” insomma lo si legge tutto di un fiato senza intoppi!

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