Demon Days: la recensione

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Demon Days è la perfetta sintesi tra fumetto Occidentale e Orientale. Una lettera d’amore a due mondi che vengono perfettamente amalgamati, all’interno di un’unica storia, che si caratterizza per forza narrativa e organicità.

Grazie a gli amici di Panini Planet Manga, abbiamo potuto leggere Demon Days. Un fumetto che su entrambe le sponde dell’Atalantico ha acceso un vivo interesse. Uscito tra 2020 e 2021 negli Stati Uniti è finalmente giunto anche in Italia per la gioia di noi lettori. All’approcciarci alla lettura, la curiosità e le aspettative erano naturalmente molto alte. Ci avrà convinto ? Scopriamolo insieme!

L’Autrice unica

Peach Momoko è lo pseudonimo di una giovane e promettente artista giapponse. Dopo una rapida carriera ancora giovane e novizia, firma nel 2020 un contratto di esclusiva con la Marvel. Dopo aver realizzato molte variant dallo stile inconfondibile, lancia il suo progetto Demon Days. Visto il grande successo, ha messo in lavorazione un sequel che adatterà la maxi saga del 2006 civil war, dal titolo Demon Wars.

Com’è Demon Days?

L’Opera di cui Peach Momoko è autrice completa, rappresenta il perfetto incontro tra fumetto giapponese e occidentale. Molti sono stati gli esperiementi in tal senso, e di alcuni avremo anche modo di parlare prossimamente, ma spesso i risultati sono stati storie molto deboli. Qui invece, i due stili narrativi sono perfettamente amalgamati, costruendo quindi una narrazione ibrida ed inedita, davvero efficace. La mitologia giapponese e quella Marvel, si fondono in modo perfetto. Sarebbe sbagliato imputare tutto ciò al caso o alla sola bravura dell’autrice. Infatti è ben noto come la casa delle idee, abbia saputo sin dalle origini, riadattare figure mitologiche di diversi pantheon, per renderli suoi personaggi a tutti gli effetti. Thor è l’esempio più lampante, ma se ne potrebbero fare molti altri.

Una storia intima

Come di consueto, nel parlarvi di Demon Days, accenneremo il meno possibile alla trama. Ma è importante sottolineare che si tratti di una storia profondamente intima. La nostra protagonista Mariko, che nell’universo canonico è stata moglie di Wolverine alias Logan, dovrà compiere un lungo viaggio per capire chi è e da dove viene. Quando ogni certezza viene meno, la giovane ragazza, dovrà lasciarsi alle spalle la sua vita ordinaria in Giappone, iniziando ad esplorare un mondo popolato di creature, che credeva appartenessero solo al folklore. Quale è la sua vera natura? Quali segreti cela il suo passato? Una storia avvincente e piena di colpi di scena è pronta a raccontarvelo.

Le molte fonti di ispirazione di Demon Days

Impossibile non notare le influenze di opere quali Demon Slayer e dei film dello studio Ghibli, nello stile narrativo scelto da Peach Momoko. Ma soprattuto è incredibile, la sua capacità di rielaborare tantissimi personaggi Marvel, in una chiave quasi fiabesca. Il più riuscito tra questi è sicuramente Logan, nei panni di un lupo. L’autrice in generale è abilissima nel muoversi tra sogno e realtà, attraverso cambi di scenario, flash back e flash forward.

I disegni

Lo stile pittorico acquarellato di Peach Momoko è il vero valore aggiunto, della storia. Anche qui l’autrice fa da ponte tra i due stili, colorando i disegni ma conservando un tipico tratto manga. Una colorazione d’eccezione, in grado di garantire grande luminosità alle tavole pastello. Si fa un grande uso di tonalità ricorrenti quali il rosso, il verde, il blu e il marrone. Le tavole più dinamiche sono ben gestite, rendendo molto fluida la narrazione. Gli sfondi sono dettagliati, ma mai eccessivamente carichi. I protagonisti ben riconoscibili, perché magistralmente tratteggiati nelle fisionomie.

I diversi formati di Demon Days

Demon Days è uscito in due formati. Formato brossurato 15×21, 184 pagine a colori, insomma il classico tankobon, a 12 euro. I preggi di questo formato, che Panini ci ha inviato, è l’ottimo rapporto qualità prezzo. Ma con qualche sacrificio, perché colori e formato ridotto, non vanno d’accordo quando si parla di testi scritti molto piccoli, a volte difficili da leggere. L’altro formato è uno di preggio. Cartonato, 20.5X31, con ben 256 pagine a colori. Dunque con studi grafici e approfondimenti ulteririori, ma al prezzo di 45 euro. Proporre entrambi i formati ci è parsa un’ottima scelta. Così che ognuno, secondo le proprie possibilità e esigenze collezionistiche, possa godersi la storia.

Conclusioni

Un fumetto rivolto sia ai lettori manga che dei comics americani, soprattutto se dei mutanti. Figure a volte sovrapponibili, altre volte meno. Entrambi i tipi di lettori rimarranno soddisfatti e incantati dalla lettura e forse, potranno essere portati a sbirciare nel recinto dell’altro. In fondo non è anche questo l’obiettivo di certe operazioni? Grazie per essere arrivati fino in fondo. Noi ci leggiamo alla prossima recensione!

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