La Sirenetta incanta grazie ad un Halle Bailey meravigliosa – Recensione

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La Sirenetta, il remake live action del classico Disney diretto da Rob Marshall, sta per arrivare nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Negli scorsi giorni ho avuto il piacere di vederlo in anteprima e ne sono rimasto incantato nonostante qualche difetto. Ve ne parlo in questa recensione senza spoiler.

FEDELTA’ AL GRANDE CLASSICO DISNEY DELL’89

Come ho sempre fatto per tutti i remake live action dei classici Disney, anche per La Sirenetta ho riguardato il film animato poco prima di entrare in sala per cogliere al meglio citazioni e “fedeltà” all’opera da cui tratta(cosa che consiglio di fare a tutti, soprattutto ai più scettici). Nonostante qualche aggiunta, e alcune piccole modifiche, devo dire che il film di Rob Marshall è particolarmente fedele al film del 1989.

Se si escludono Flounder, Sebastian, Scuttle e Ariel, di cui vi parlerò nei prossimi blocchi, il resto dei protagonisti è molto simile alla controparte animata, anche nello stile e nella caratterizzazione dei personaggi. La storia principale è praticamente la stessa, ma grazie a qualche piccola modifica, e all’aggiunta di alcuni elementi riguardanti la vita di Eric, la pellicola si arricchisce e si amplia. Probabilmente si sarebbero potuti approfondire di più alcune situazioni che, anche nel’opera originale, rimangono un po’ in sospeso, ma il film sarebbe dovuto durare almeno tre ore per mostrare degnamente certi argomenti.

Mi riferisco principalmente al conflitto tra gli abitanti della terra e gli abitanti del mare, una delle parti della trama che viene lasciata ai margini nonostante sarebbe stato interessante approfondirla. Ma nonostante questo il film ha una sceneggiatura che non stravolge nulla delle cose che abbiamo amato nel cartone animato. Anche quel piccolo cambiamento sulla parte del bacio non sposta la magia del rapporto che si crea tra Ariel e Eric.

INCANTEVOLE ARIEL

Il capitolo Ariel è il più delicato. Sarebbe inutile far finta di nulla e dimenticare le polemiche che hanno accompagnato la scelta di Halle Bailey nel ruolo della protagonista, sopratutto perchè sono polemiche dettate dal colore della pelle dell’attrice. Una polemica sterile che viene completamente spazzata via dalla prova incantevole della Bailey.

Questa Sirenetta non sarà uguale fisicamente a quella del classico Disney, ma ne incarna in modo meraviglioso lo spirito. L’evoluzione del personaggio di Ariel è ben interpretata in tutti i suoi lati e sono rimasto piacevolmente impressionato da tutta la parte del film in cui la Bailey è senza voce e recita unicamente con le sue espressioni.

Il suo sguardo magnetico è incantevole e ho proprio voglia di rivedere il film in lingua originale per godermi la sua interpretazione a 360 gradi. Non che il doppiaggio italiano non sia buono, ma ascoltarla nelle clip e nei trailer originali mi ha incuriosito ancora di più e vorrei chiudere il cerchio sulla sua performance.

L’alchimia che si crea tra Eric, interpretato molto bene da Jonah Hauer-King, e Ariel ci accompagna in modo convincente in un viaggio dove i tormenti e i sogni della protagonista si intrecciano con la testardaggine e la voglia di vivere avventure del giovane principe.

TRA MAGIA E “REALISMO”

La storia sulle origini di Eric viene resa molto reale ed è anche emozionante, anche se sono certo che qualcuno storcerà il naso anche in questo caso per le solite polemiche inutili e razziste. Quel realismo che si mescola alla magia quando finiamo per vedere come vengono reinterpretati i personaggi di Flounder, Sebastian e Scuttle.

I tre animali principali che affiancano Ariel sono stati al centro di alcune critiche dovute alla scelta di renderli più realistici, ma nonostante questo non ho percepito particolari differenze rispetto alle loro controparti cartonesche. Il solo Flounder perde qualcosina, ma Sebastian e Scuttle mi hanno divertito molto e ho rivissuto quasi le stesse emozioni che avevo provato da bambino.

Non me lo sarei mai aspettato, ma tutta la visione del film l’ho fatta con quel sorriso compiaciuto che difficilmente riesci a smorzare quando l’emozione ti pervade e stai guardando qualcosa di piacevole.

La magia che emanano i personaggi di Ursula, interpretata da Melissa McCarthy, e il Tritone di Javier Bardem è la stessa vissuta nel loro primo scontro animato. Non è un caso che i loro personaggi abbiano praticamente le stesse scene del film del 1989.

CONSIDERAZIONI FINALI

Nonostante ci sia molta diffidenza attorno a questo remake, mi sento di consigliarne vivamente la visione e di lasciar perdere qui pregiudizi inutili sull’interprete di Ariel e su altre scelte che potrebbero non convincervi. Rispetto a quanto fatto con Peter Pan & Wendy(un vero disastro), questa volta ci ritroviamo di fronte a qualcosa di riuscito e ben fatto.

Probabilmente alcuni effetti speciali potevano essere fatti meglio, ma il tono fiabesco e la complessità di alcune scene possono anche far passare qualche difettuccio che non scalfisce la bellezza del film.

Per quanto riguarda il capitolo del doppiaggio ho notato qualche problemino relativo alla sincronizzazione nelle parti cantate che mi ha un po’ infastidito, ma per il resto l’ho trovato ottimo. Anche il tanto bistrattato Mahmood che doppia Sebastian è molto più convincente dopo averlo sentito per tutto il film rispetto alle clip uscite fino ad oggi, tanto che è stato tra i miei preferiti.

Per quanto riguarda la colonna sonora parliamo di musiche e canzoni che sono valse due premi Oscar nella versione del 1989, quindi si andava sul sicuro. L’aggiunta di alcune canzoni arricchisce una colonna sonora tra le più belle sentite nei classici Disney, senza però tirar fuori dal cilindro una nuova canzone che possa spiccare rispetto a quelle già conosciute.

Anche il doppiaggio italiano che riguarda le canzoni non ha nulla da invidiare all’originale, con Yana C meravigliosa quanto Halle Bailey.

La Sirenetta non sarà il live action migliore tra i classici Disney, ma sicuramente è tra i più riusciti.

La Sirenetta racconta l’amata storia di Ariel, una bellissima e vivace giovane sirena in cerca di avventura. Ariel, la figlia più giovane di Re Tritone e la più ribelle, desidera scoprire di più sul mondo al di là del mare e, mentre esplora la superficie, si innamora dell’affascinante principe Eric. Alle sirene è vietato interagire con gli umani, ma Ariel deve seguire il suo cuore e stringe un patto con la malvagia strega del mare, Ursula, che le offre la possibilità di sperimentare la vita sulla terraferma, mettendo però in pericolo la sua vita e la corona di suo padre.
 
Il film è interpretato dalla cantante e attrice Halle Bailey (grown-ish) nel ruolo di Ariel; Jonah Hauer-King (Un viaggio a quattro zampe) nel ruolo del principe Eric; Noma Dumezweni (Il Ritorno di Mary Poppins) nel ruolo della regina Selina; Art Malik (Homeland – Caccia alla spia) nel ruolo di Sir Grimsby; con il vincitore del premio Oscar® Javier Bardem (Non è un paese per vecchi) nel ruolo di Re Tritone; e con la due volte candidata all’Academy Award® Melissa McCarthy (Copia originaleLe amiche della sposa) nel ruolo di Ursula.
 
La Sirenetta è diretto dal candidato all’Oscar® Rob Marshall (ChicagoIl Ritorno di Mary Poppins), con una sceneggiatura del due volte candidato all’Oscar David Magee (Vita di PiNeverland – Un sogno per la vita). Le musiche delle canzoni sono composte dal pluripremiato agli Academy Award® Alan Menken (La Bella e la BestiaAladdin), con i testi di Howard Ashman e i nuovi testi del tre volte vincitore del Tony Award® Lin-Manuel Miranda. Il film è prodotto dal due volte vincitore dell’Emmy® Marc Platt (Jesus Christ Superstar Live in ConcertGrease: Live!), da Lin-Manuel Miranda, dal due volte vincitore dell’Emmy John DeLuca (Tony Bennett: An American Classic) e da Rob Marshall, mentre Jeffrey Silver (Il Re Leone) è il produttore esecutivo.

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